Vino Brunello di Montalcino
Un grande nome, una grande storia

La Taverna del Pecorino di Matteo Pasquetti

Se si parla di vini e, soprattutto, se si cita la Toscana, uno dei primi nomi che esce è, senza dubbio, Brunello di Montalcino.
Nome grandissimo nel panorama italiano e internazionale, che designa uno dei migliori vini al mondo.


La storia del Brunello di Montalcino


Il Brunello di Montalcino DOCG si distingue per assoluto merito in tutto il panorama dell'enologia italiana, e porta con sé una storia che si dipana attraverso i secoli.
Sebbene la coltivazione della vite in Toscana abbia radici profonde nell'antichità etrusca e sia il frutto di secoli e secoli di dedizione ed evoluzione, il Brunello di Montalcino trova le sue origini in un’epoca più recente: questo vino nasce, infatti, nel XIX secolo, grazie all'audacia e all'ambizione di Clemente Santi, un appassionato farmacista con una vocazione per la viticoltura.

La sua geniale intuizione consisteva nell'approfittare della vocazione naturale del territorio, che si rivelava particolarmente favorevole alla produzione di vini rossi di straordinaria struttura ed eleganza. Santi scommise sul potenziale di un vitigno che, ancora oggi, incarna l'apice dell'arte enologica toscana: il Sangiovese, e più precisamente il clone Sangiovese Grosso, localmente noto come Brunello. Da questa scelta derivò il celebre vino che conosciamo oggi, riconosciuto come DOCG dagli anni '90 e annoverato tra i più grandi vini italiani.


La produzione
Il Sangiovese Grosso, con la sua buccia "grossa" e spessa, custodisce i tesori che rendono unico il Brunello di Montalcino. La lunga macerazione delle bucce nella produzione del vino, non inferiore a 20-30 giorni, è necessaria per estrarre tannini, colore e polifenoli. Questi elementi verranno successivamente modellati dal tempo e dall'affinamento in botti di rovere, dove il vino riposa per almeno cinque anni, rispettando le rigorose norme del disciplinare.


Le caratteristiche del Brunello


Al momento della degustazione, il Brunello di Montalcino si rivela un capolavoro di armonie complesse: leggere note floreali di viole si intrecciano con sentori fruttati più decisi di frutti rossi sotto spirito. Si aggiungono anche suggestioni di thè, caffè, terra e funghi, accompagnate da tocchi eterei e balsamici. In bocca, il vino si presenta austero ed elegante, con una struttura avvolgente, calda e fresca allo stesso tempo. Emerge una sapidità distintiva, caratterizzata da tracce minerali di grafite, testimonianza del ricco suolo delle colline di Montalcino, composto da galestro, argilla e alberese.


Gli abbinamenti
Questo prezioso vino, adatto a un invecchiamento prolungato, si rivela il compagno ideale per i grandi piatti della tradizione toscana, sposandosi perfettamente con le migliori carni e il tartufo. Crea un connubio indimenticabile anche con un altro dei grandi prodotti del territorio limitrofo, ovvero il Pecorino di Pienza.
In questo modo, il Brunello di Montalcino non è solo un vino, ma un'autentica espressione dell'arte, della storia e della tradizione enologica ed enogastronomica toscana e italiana.