L'olio di oliva nella storia
Dai greci ai giorni nostri

La Taverna del Pecorino di Matteo Pasquetti

L’ulivo è il simbolo da sempre della sacralità e della pace ed ha accompagnato la storia degli uomini dagli albori. Con questo articolo andremo ad esaminare più da vicino l’olio di oliva nella storia dai greci fino ai giorni nostri.


atena

L’ulivo nella mitologia:


Secondo la mitologia, Atene è intimamente legata alla sua divinità protettrice, alla Glaucopide, dea dagli occhi brillanti come le foglie grigio verdi argento degli ulivi, ritenuti sostanza di luce e simbolo di sapienza.
La leggenda narra, che per aggiudicarsi la protezione della città, si scontrarono Poseidone, dio del mare, e Atena, figlia di Zeus dea della saggezza. Poseidone colpì con il suo tridente la roccia su cui poi sarebbe sorta l’acropoli e dalla roccia fece uscire una fonte d’acqua marina e un cavallo più veloce del vento.
Atena invece piantò il primo ulivo, albero che, avrebbe con i suoi frutti dato per millenni un succo meraviglioso. La vittoria venne assegnata a quest’ultima, che divenne la padrona della città.

L’ulivo nell’antica Grecia:


Solone 640-561 a.C. poeta e legislatore, fece piantare un secondo gruppo di ulivi e divenne famoso, per aver promosso l’olivicoltura ponendola sotto la protezione di Zeus. A partire dal 556 a.C. si cominciarono a svolgere in onore della dea Atena, il 16 del mese di luglio-agosto le piccole e grandi quadriennali, dove i vincitori venivano premiati con denaro, medaglie d’oro e anche con olio di oliva considerato al tempo preziosissimo.

L’ulivo nel Mediterraneo:


In paesi come Palestina, Siria e Creta si sviluppò la prima olivicoltura. Negli anni 1981-82-84 una campagna archeologica israelo-americana scoprì nei pressi di Tel Aviv, un enorme impianto per la lavorazione delle olive con quasi 100 presse e macine progettate dai Filistei. Dai qui si diffuse l’olio in tutto il mediterraneo, investendo quasi tutte le colonie greche dalla Sicilia all’Africa settentrionale fino alla Francia del sud.

L’olio di oliva nell’Antica Roma:


Durante la stagione invernale una dotazione di olio di oliva veniva data ai soldati, che si proteggevano dal freddo ungendosi. L’ulivo simboleggiava la fertilità dell’uomo e della terra e veniva venerato come una pianta sacra. L’ulivo cominciò ad essere piantato in Italia meridionale e in Africa settentrionale. Tra il 600 e il 700 l’albero si diffuse in Cirenaica libica e nel sud della Francia. Secondo Plinio, l’Italia della metà del I secolo d.c. possedeva tanto ottimo olio e di poco prezzo, da superare tutti gli altri paesi. Anticamente i romani erano degli abili osservatori e conoscitori dell’arte olearia, al punto da adottare delle denominazioni chiare ed efficaci.
• Oleum ex albis ulivis: olio di altissimo pregio ottenuto da olive di colore verde.
• Oleum viride: olio di ottima qualità ricavato da olive prossime alla maturazione
• Oleum maturum: quello ottenuto da olive già nere e molto mature
• Oleum caducum: di qualità mediocre estratto dalle olive cadute per terra perché in stato di maturazione avanzata meno pregiato degli altri.


Conclusione:


Seguendo il percorso storico che ha fatto l’olio per arrivare fino a noi, capiamo benissimo l’importanza storico-culturale che ha questo prodotto, e capiamo benissimo, quanto l’olio prodotto nel nostro paese, possa essere considerato un’eccellenza a livello mondiale, oltre che per la sua bontà proprio per la sua storia.




BLEND O MONOVARIETALE:


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QUAL'È LA DIFFERENZA