Una vera tragedia, quella che si è abbattuta sul nostro territorio e in tutta Europa ormai quasi 10 anni fa e che ancora oggi, continua a creare scompiglio e disagi nel nostro paese soprattutto in alcune regioni italiane, maggiormente colpite. Stiamo parlando della Xylella un batterio che si propaga all’interno dei vasi linfatici delle piante d’ulivo, provocandone la morte e che ha messo in ginocchio vasti territori, che prima facevano della produzione dell’olio, il loro fiore all’occhiello.
Dalla Costa Rica fino in Europa all’interno di materiale florovivaistico e piante di caffè, è questo il viaggio che ha condotto la Xylella per arrivare fino a noi.
Il primo focolaio dell’epidemia, si registrò nell’entroterra di Gallipoli, mentre la seconda ondata, colpì vaste zone in provincia di Lecce e Brindisi. Con questo articolo andremo ad analizzare tutti gli aspetti che gravitano intorno al mondo della Xylella.
Che cos’è la Xylella:
È un batterio che si propaga all’interno dei vasi linfatici della pianta, responsabili dell’approvvigionamento di acqua e Sali minerali. La colonia batterica creando una mucillagine gelatinosa, ostruisce i vasi bloccando il flusso della linfa provocando il disseccamento della pianta.
L’impatto economico della Xylella:
Secondo Coldiretti nell’ultimo anno la produzione di olive è crollata del 73% e considerando che la Puglia da sola produce più di un terzo di tutto l’olio made in Italy, si capisce l’importanza di questo problema.
La legge e la Xylella:
Cosa stabilisce la legge in merito? Si sono susseguiti molti decreti legislativi dall’inizio della problematica legata al batterio della Xylella e tutti più o meno, sono rivolti all’espianto delle piante infette a all’uso massiccio di diserbanti e insetticidi. Gli espianti purtroppo, riguardano anche gli ulivi sani nel raggio di 100 metri da quelli malati, la pena per chi si oppone agli espianti sono delle consistenti sanzioni pecuniarie.
Possibili soluzioni contro la Xylella:
Sembrerebbe che alcuni recenti studi abbiano acceso un barlume di speranza intorno a questa vicenda, infatti, si è potuto constatare, che alcune piante della varietà Leccino piantati per l’occasione, non risultano essere immuni alla Xylella, ma riescono ad uscirne meglio poiché più resistenti.
VARIETÀ DI ULIVO:
LE PRINCIPALI CULTIVAR ITALIANE