Il formaggio nella dieta
Quanto e come mangiarlo

La Taverna del Pecorino di Matteo Pasquetti

Troppo spesso sentiamo dire che il formaggio nella dieta proprio non ci sta. E non c’è niente di più sbagliato: una dieta sana ed equilibrata non prevede eliminazioni di alcunché, tantomeno di formaggio, fonte di proteine, aminoacidi essenziali, calcio, fosforo, magnesio, zinco e vitamina D, assai importanti per il nostro organismo.
A fare la differenza in una dieta sono la quantità e il tipo di formaggio che assumiamo.
Per capire bene quanto formaggio possiamo mangiare e come lo possiamo mangiare, dobbiamo prima avere un quadro ben chiaro delle varie tipologie presenti in commercio e delle loro caratteristiche, che li rendono più o meno adatti ad una dieta.

Partiamo facendo una distinzione fra formaggi e latticini, che forse non è chiara per tutti. Si tratta in entrambi i casi di prodotti derivati del latte, ma il formaggio è il prodotto della cagliata ed è quindi ricco di un particolare tipo di proteina, la caseina, mentre i latticini, invece, non subiscono la coagulazione della caseina e si ottengono dalle proteine del siero del latte, cioè della parte liquida che si separa dalla cagliata durante la caseificazione: sono, per questo, degli alimenti altamente digeribili. Appartengono a questa categoria lo yogurt e la ricotta.

Altra distinzione fondamentale riguarda il latte con cui il formaggio viene fatto: di mucca, di capra, di pecora, di bufala, o misto.

Anche la temperatura alla quale viene lavorata la cagliata influisce sulla diversa definizione del prodotto finito: avremo formaggi a pasta cruda come la robiola, formaggi a pasta semicotta come la fontina e a pasta cotta come il montasio.

In base alla percentuale di acqua contenuta nel formaggio avremo: formaggi molli, come gorgonzola e stracchino, con circa il 70% di acqua; formaggi semiduri, come il pecorino, con circa il 60%; formaggi duri, come il grana, con circa il 50%.

Distinzione fondamentale per capire come introdurre il formaggio nella dieta si fa in base al contenuto di grassi. In base a questa avremo:

• formaggi magri, con un contenuto di grassi inferiore al 20%, come i latticini freschi completamente scremati;

• formaggi leggeri, con una percentuale di grassi fra il 20 e il 35%, come fiocchi di latte, ricotta, formaggio grana e formaggi duri di montagna parzialmente scremati;

• formaggi medio-leggeri, con una percentuale di grasso fra il 36 e il 43%, come il bra, i caprini e l’Asiago;

• formaggi medio-grassi, con una percentuale di grasso compresa fra 44 e il 47%, come mozzarella, caciotta, provolone e scamorza;

• formaggi grassi, con una percentuale di grassi fra 48 e il 52%, come fontina, taleggio e gorgonzola;

• formaggi molto grassi, con una percentuale di grassi superiore al 53%, come il mascarpone.

Il formaggio nella dieta


Nonostante i formaggi siano alimenti molto calorici e con una notevole percentuale di grassi, in quantità limitate possono giovare all’organismo, che ha comunque necessità di lipidi.

I formaggi più leggeri e digeribili, infatti, sono presenti tranquillamente in tutte le diete. Alcuni formaggi stagionati come il pecorino, invece, pur essendo nobili dal punto di vista proteico, vanno consumati con estrema moderazione se si vuole dimagrire, ma mai eliminati. Non è di certo una dieta sana ed equilibrata quella che prevede l’eliminazione di qualsivoglia alimento, tantomeno dei formaggi.

Se il formaggio è la tua passione e vuoi che sia presente il più possibile nella tua dieta, introduci della sana e costante attività fisica nella tua routine, che ti aiuti con il percorso di dimagrimento e ti permetta qualche gratificazione ogni tanto, tanto importante per mantenersi motivati e con l’umore adatto per proseguire il percorso.