Il miele è un prodotto prezioso delle altrettanto preziose api.
L’uomo se ne nutre da sempre, come dimostrato da alcune pitture rupestri risalenti alla preistoria. In quest’epoca il miele veniva unicamente raccolto dai favi creati dagli sciami selvatici; nell’antico Egitto, invece, vengono avviate le prime forme di allevamento delle api.
Il miele, nelle varie culture e nel corso dei secoli, non è stato considerato solo un alimento fra i più nutrienti, ma anche un “medicinale” e un eccezionale cosmetico, per le sue indubbie proprietà che gli vengono riconosciute tuttora, e un bene di inestimabile valore tanto che veniva offerto in dono alle divinità.
Oggi ci siamo posti una domanda ben precisa: come fanno le api a fare il miele, oggi come allora?
Scopriamo il meccanismo perfetto che la natura ha predisposto per far sì che le operose api possano creare questo prodotto unico.
L’importanza dei fiori per le api:
I fiori forniscono alle api la materia prima per produrre il miele: il nettare. Ogni varietà di fiore produce un nettare diverso, ma sempre profumato per attirare le api che ne sono ghiotte.
Tutto ciò ha uno scopo ben preciso in natura: le api, una volta sul fiore per nutrirsi, raccolgono inconsapevolmente anche il polline, che è l’elemento germinale maschile; volando di fiore in fiore per la raccolta del nettare, le api, trasportano il polline che, una volta giunto sul fiore con il giusto corrispondente femminile, dà il via alla riproduzione. Ecco come fanno le piante pur fisicamente lontane a riprodursi e a produrre i frutti.
È per questo motivo che le api sono fondamentali per la salute e per la sopravvivenza di moltissime specie vegetali e, di conseguenza, del pianeta.
A dire la verità ci sono anche altri animali che svolgono questo importante ruolo – più o meno tutti gli imenotteri. Ma le api sono gli unici che hanno un lungo ciclo di vita. Le farfalle, ad esempio, esauriscono il loro ciclo vitale quando le piante da cui si nutrono sono in riposo vegetativo. Le api, invece no, sopravvivono anche in inverno; questo perché, trasformando il nettare raccolto, producono miele, che serve loro come scorta alimentare fino alla primavera successiva.
Come si passa dal nettare dei fiori al miele?
Le api bottinatrici, cioè quelle addette alla raccolta, trattengono il nettare in una sacca, la borsa melaria, contenente degli enzimi che avviano un primo processo di trasformazione. Una volta giunte nell’alveare, il nettare trasportato ha subito una prima “lavorazione” e viene depositato; qui, le api addette si preoccupano di far evaporare l’acqua presente nel liquido.
Dopodiché, le api specializzate in queste operazioni, si organizzano per la conservazione di questo prodotto non ancora maturo, che viene messo all’interno delle cellette del favo, al chiuso, ben protetto da un opercolo di cera, dove prosegue il processo di evaporazione e di trasformazione in un liquido denso e di colore dorato: il miele.